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JAGO Suvvia, fa senno, aspetta l'opra del tempo. A Desdemona bella, che nel segreto de' tuoi sogni adori, presto in uggia verranno i foschi baci di quel selvaggio dalle gonfie labbra. Buon Roderigo, amico tuo sincero mi ti professo, nè in più forte ambascia soccorrerti potrei. Se un fragil voto di femmina non è tropp'arduo nodo pel genio mio nè per l'inferno, giuro che quella donna sarà tua. M'ascolta - benchè finga d'amarlo, odio quel Moro. Entra Cassio: poi s'unisce a un crocchio di soldati
JAGO sempre in disparte a Roderigo E una cagion dell'ira, eccola, guarda. Indicando Cassio Quell'azzimato capitano usurpa continua il passaggio della bassa ciurma nel fondo il grado mio, il grado mio che in cento ben pugnate battaglie ho meritato; tal fu il voler d'Otello, ed io rimango di sua Moresca Signoria. . .l'alfiere! dalla catasta incominciano ad alzarsi dei globi di fumo sempre più Ma, come è ver che tu Roderigo sei cosi è pur vero che se il Moro io fossi vedermi non vorrei d'attorno un Jago. Se tu m'ascolti... Il fuoco divampa. I tavernieri illuminano a festa il pergolato