CONTE
Cessa di più resistere,
non cimentar mio sdegno:
spezzato è il giogo indegnodi
tanta crudeltà.
Della beltà dolente
d'un innocente amore
l'avaro tuo furore
più non trionferà.
(a Rosina)
E tu, infelice vittima,
d'un reo poter tiranno
sottratta al giogo barbaro
cangia in piacer l'affanno,
e al fianco a un fido sposo
gioisci in libertà.