FERNANDO Io non mertava il suo amore, il suo cor. riguarda la carta datagli da Leonora Gran Dio! che degno io ne divenga or vuol... sì, questo rango, questo titol, e quest'onor sublime! Or ecco, un solo istante. Capitano, guerrier, mi scorge, e amante.
Sì, che un tuo solo accento la voce egli è d'un Dio, l'amor che in petto io sento, accende in me il valor. Ho dolce in cor la speme, se il tuo campion son io, che noi vivremo insieme beati dell'amor.
Ti lascio, o suol diletto cui noto è il mio destin. Tornare a te prometto cinto d'alloro il crin. ATTO SECONDO Galleria dalla quale vedonsi i giardini.